Isola del Giglio, 13 gennaio 2012 ore 21:42 – la visione è chiara. Una maestosa e superba nave da crociera, la Costa Concordia, è un gigante ferito e abbattuto. Attorno a lei uno sciame di scialuppe porterà in salvo i superstiti.
Qualcuna di esse ha primieramente solcato le fredde onde con a bordo un equipaggio con vari gradi di responsabilità. L’alba del giorno nel quale è stato accertato il numero esatto delle vittime ha portato con sé uno schermo di pretesti, spiegazioni, chiarimenti a coprire e nascondere il peso dell’azione. Pretesti. Come scialuppe issate a bordo, sono scuse comode ma pesanti (cfr. Atti 27:17). Ciò che può illuderti, nello sfreno della vita, d’essere salvifico ed essenziale, ti fa invece inabissare miseramente.
Dio ti conosce, novello Adamo, nascosto fra gli alberi del giardino con una cintura frondosa e precaria. Non hai bisogno di scuse, né di girare l’angolo con il capo chino, né di spiegare le tue ragioni persuasive; Egli è pronto a fare per te una veste su misura che copra le tue iniquità. Le scuse sono anche verità fuori luogo, àncore con la forma di scialuppa, ovvietà nere o bugie bianche, mezze realtà usate per nascondere, escamotàge per fuggire dalle proprie responsabilità. Non cercare scuse: Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio! Non di meno, Dio ha provveduto un Salvatore, Cristo Gesù, il Signore, pronto a perdonare il peccatore pentito. Non dire. – Non ho tempo! – davanti all’uomo per terra fra Gerusalemme e Gerico.
Non accusare il predicatore se la Parola di Dio ti mette in crisi, pensando che la molta dottrina metta fuor di senno. È la verità che scalza i tuoi pretesti e mostra la tua scialuppa che penzola dalla nave, arroccata a quattro fragili funi… ZAC… in un attimo le corde si spezzeranno e non avrai più altre scusanti: davanti al trono di Dio, cosa risponderai della Tua vita?