DOMENICA Aperto

“Non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno” (Ebrei 10:25)


Davvero bizzarro il cartellone spuntato davanti ad una chiesa del nostro “bel Paese” che diceva: “DOMENICA APERTO” . L’idea stravagante nasce da un fattore evidente e in continua espansione: l’assenteismo in chiesa! L'assenteismo, tema di grande attualità in questi ultimi periodi nel nostro Paese, è il fenomeno della sistematica assenza di un impiegato, o di un dipendente, dal suo posto di lavoro durante l'orario lavorativo.
Nel nostro caso specifico l’assenteismo è quel fenomeno, in continua crescita, che spinge credenti di ogni età ad abbandonare la “comune adunanza”, ritenendo che tre o quattro riunioni a settimana siano troppe; insomma, dicono i credenti che possiedono un lavoro, fra l’altro per la grazia di Dio: “siamo impegnati con il lavoro”; “abbiamo i bambini, si fa troppo tardi la sera, l’indomani c’è la scuola” affermano le mamme; “stasera c’è troppo freddo per andare all’adunanza o troppo caldo per recarsi in chiesa e poi non abbiamo neanche i condizionatori” afferma chi ha sempre una scusa pronta per giustificare un grande problema: la mancanza di desiderio di stare alla presenza di Dio e di godere la comunione fraterna!

L’INVITO
“Non abbandonando la nostra comune adunanza…”. (Ebrei 10:25). Lo scrittore ispirato ci ricorda che il culto pubblico è una parte fondamentale della vita spirituale del singolo credente. Il culto è stato ideato da Dio, infatti è scritto: “È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore” (Ef.4:11-16).

UNA TRISTE VERITÀ
“…come alcuni sono soliti fare…” (Ebrei 10:25). Questa espressione suscita un duplice sentimento. In primo luogo, l’espressione “alcuni” produce gioia, si perché, la stragrande maggioranza dei redenti ama stare alla presenza di Dio. Gloria a Dio! In secondo luogo, l’espressione “alcuni” causa tristezza, perché ci piacerebbe che questi “alcuni” siano al più presto conquistati dall’amore di Cristo e nessuno di loro si perda, ma che tutti possano giungere a vita eterna. Purtroppo, ancora oggi nelle nostre comunità locali “alcuni” continuano a trascurare le riunioni di culto, dando ad esse poco valore, ritenendo erroneamente che alcune siano meno importanti, come ad esempio la riunione di preghiera, rispetto a quelle cosiddette “principali”, come il culto domenicale. Questa è una triste verità! Vogliamo pregare perché Dio aumenti nel Suo popolo il desiderio della Sua presenza, della Sua dolce Parola e della preziosa comunione fraterna. Il salmista dichiarò: “Un giorno nei tuoi cortili val più che mille altrove. Io preferirei stare sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi” (Salmo 84:10). Sia questo il nostro unico desiderio!

UN DELICATO COMPITO
“…esortandoci a vicenda…” (Ebrei 10:25). Sembra che l’espressione “esortandoci” significhi “incoraggiandoci”. Lo scrittore sta dicendo: “circa la necessità e l’importanza dei culti avvisatevi, incoraggiatevi, esortatevi, consigliatevi a vicenda”. Il Signore sta cercando credenti validi ai quali affidare il ministero dell’esortazione. La Scrittura dichiara: “…ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si può dire: «Oggi», perché nessuno di voi s'indurisca per la seduzione del peccato” (Ebrei 3:13). Questa esortazione risulta essere fonte di consolazione: “Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole” (I Tess.4:18).

UNA SPERANZA GLORIOSA
“…tanto più che vedete avvicinarsi il giorno” (Ebrei 10:25). Insomma, con l’approssimarsi della venuta di Cristo, si fa sempre più pressante il bisogno di coltivare la nostra fede, di fortificare il nostro cuore nella Parola di Dio, di alimentare il fuoco dello Spirito Santo. Gesù ritorna! Questa gloriosa certezza dovrebbe aumentare in noi la responsabilità che abbiamo di non trascurare la “comune adunanza”. Ogni culto domenicale, ogni riunione di studio biblico, ogni incontro di preghiera è preparatorio per il cielo.

Gioacchino Caltagirone

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