La tunica di Gesù

I soldati dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato. Presero anche la tunica, che era senza cuciture, tessuta per intero dall'alto in basso. Giovanni 19:23


Gli abiti che indossiamo rivelano il nostro carattere e la condizione della nostra anima. Una donna, ad esempio, che ha perso il marito, in genere, almeno nella nostra cultura, veste di nero per mostrare il suo proprio dolore; Mentre, chi assiste ad una cerimonia nuziale, dov’è la gioia a caratterizzare l’evento, certamente sarà affascinato dalla luminosità dell’abito della sposa. Gesù, secondo la Scrittura, indossava una tunica senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo e questo certamente ci parla della Sua giustizia e della Sua perfezione. Non c'era rammendo o nulla da nascondere nel Suo carattere, Egli “è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato” (Eb.4:15). Tuttavia, quando Cristo giunse al luogo del Teschio, i soldati divisero in quattro parti le Sue vesti, ma riguardo alla tunica è scritto che dissero: “Non stracciamola, ma tiriamola a sorte” affinché si adempisse la Scrittura che dice: “hanno spartito fra loro le mie vesti, e hanno tirato a sorte la mia tunica” (Giov.19:24). In Cristo non vi era bellezza da attirare gli sguardi, pur tuttavia quando parlava, i cuori venivano toccati. Ha pronunciato parole di grazia, di speranza e di fede. La gloria del Padre poggiava su di Lui. Chiediamoci con cuore sincero: le vesti che indossiamo riflettono la nostra rettitudine, la nostra sana condotta o servono per nascondere dei sentimenti che non onorano il Signore? Giacobbe, ad esempio, utilizzò una abbigliamento insolito per camuffarsi e ingannare suo padre il quale, invece, voleva benedire il figlio Esaù. Ci piace indossare l'indumento dell’inganno? E nostra consuetudine travestire l’anima con abiti che tendono a nascondere la nostra vera identità? Giacobbe che aveva ingannato suo padre, fu, a sua volta, ingannato da Labano. Facciamo molta attenzione: l'inganno prima o poi presenterà il suo conto. La nostra vita è come quella di Cristo? Gesù è “la via, la verità e la vita”, non c'è menzogna né inganno in Lui. Noi crediamo che indossare morbide vesti ed essere ricchi e felici non basta! Se non abbiamo Gesù, siamo infelici, miserabili, poveri, ciechi e nudi. Ascoltiamo il consiglio della Parola: “Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere” (Apoc. 3:17,18). Adamo ed Eva, dopo aver disubbidito a Dio, scoprirono la loro nudità e corsero subito ai ripari, ma tutto fu inutile! Tutte le foglie di tutti i fichi del mondo non riuscirebbero a nascondere la nostra “nudità” davanti a Dio. Tutte le buone azioni che possiamo compiere non riusciranno mai a coprire una moltitudine di peccati. Solo il sacrificio espiatorio di Gesù sulla croce del Calvario può darci una buona coscienza e coprire i nostri peccati. Il requisito essenziale per partecipare alla festa delle Nozze dell’Agnello è possedere l’abito nuziale. E noi? Siamo “nudi” o stiamo indossando l’abito giusto? Credo sia giunto il tempo di rimuovere le cinture di foglie di fico e indossare l’abito di Cristo. Il vestito è di estrema importanza. Senza l'abito nuziale non si può entrare in cielo! “Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo” (Gal.3:27).

Gioacchino Caltagirone

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