La Paura degli uomini e la pace di Dio
Premessa
La definizione di paura è: stato emotivo di repulsione e di apprensione in prossimità di un vero o presunto pericolo.
Il primo sentimento di paura che incontriamo nella Bibbia, fu quello provato da Adamo ed Eva nel giardino d’Eden, quando, dopo aver peccato, udirono la voce del Signore. Adamo disse: ho udito la tua voce e ho avuto paura (Gen. 3:10)
Di contro, però, vogliamo ricordare un profondo incoraggiamento e insegnamento, che ci proviene da Gesù, il quale, quasi prossimo alla morte in croce, fa una meravigliosa promessa ai suoi discepoli: Io vi do la mia pace. Nel Vangelo di Giovanni, al capitolo 14, versetto 27, è scritto: vi lascio la mia pace, vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo da. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. Queste parole, Gesù le rivolge ai Suoi discepoli nel momento più difficile della sua vita terrena, proprio a voler lasciare un prezioso insegnamento: anche nelle circostanze più dure, noi possiamo avere la pace di Dio nei nostri cuori.
Nel momento in cui la paura degli uomini dovesse attanagliare l’anima nostra, i nostri pensieri, i nostri sentimenti, noi invece possiamo godere della pace di Dio.
Ecco perché il titolo di questa riflessione: la paura degli uomini e la pace di Dio che, invece, è una meravigliosa realtà per chiunque spera e confida nel Signore.
La paura, in ambito biblico, è un argomento molto vasto che abbraccia tanti insegnamenti. Potremmo, infatti, parlare della:
- paura come conseguenza della separazione
- paura nelle battaglie
- paura di trafficare i talenti (Mt. 25:24, 25)
- paura come stupore nel giorno della risurrezione di Gesù (Mc. 16:5, 6)
- paura, intesa come timidezza, di predicare la Parola
- paura degli uomini contrari al Vangelo
- paura del castigo di Dio perché non perfetti nell’amore
Il termine paura ha un impiego molto vasto nelle Scritture. A tal proposito, vogliamo trarre alcuni insegnamenti a riguardo, iniziando a fare una ricerca come suggerito dall’apostolo Paolo nell’epistola ai Romani capitolo 14 versetto 19.
“Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione”
C’è la necessità di una ricerca, e ciò che come credenti dobbiamo ricercare, sono tutte quelle cose utili alla pace ed edificanti per lo spirito. Chiaramente, se ci lasciamo attanagliare dalla paura, se essa diventa per noi una trappola (cfr. Proverbi 29:25) e in questa trappola vi cadiamo, non saremo in grado di cercare quelle cose che sono utili per l’anima nostra e per il nostro spirito.
Cerchiamo le cose che sono utili e che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione!
Se è vero che ci sono tante cose che sono utili, che danno la pace di Dio nei nostri cuori, che permettono al Signore di regnare nella nostra vita con la sua pace, è altrettanto vero che tante altre, invece, attraverso la paura, demoliscono quella che è la serenità, la pace che Dio ha messo nei nostri cuori.
Alla luce di quanto sopra esposto possiamo affermare che:
- La paura non edifica, ma demolisce.
“24 Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario. 25 Ma alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. 26 E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «E’un fantasma!» E dalla paura gridarono. 27 Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!» 28 Pietro gli rispose: :«Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull’acqua». 29 Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull’acqua e andò verso Gesù. 30 Ma vedendo il vento ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!» 31 Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»” (Matteo 14:24-31)
In questo testo della Parola del Signore possiamo evidenziare alcuni aspetti che ci permettono di estrapolare quelle che sono alcune paure degli uomini.
la paura di ciò che non conosciamo. I discepoli stanno attraversando il mare quando vengono sorpresi da una tempesta e mentre si trovano lì, in mezzo alla burrasca, ecco che videro un uomo camminare verso di loro sulle acque. Non pensarono che potesse trattarsi di Gesù, il Maestro, piuttosto pensarono fosse un fantasma e avendo paura, dice la Scrittura, cominciarono a gridare e a dire: è un fantasma (v.26).
Notiamo, attraverso questo verso, come la paura possa essere determinata da ciò che non si conosce (i discepoli non riconobbero Gesù); tutto ciò che non conosciamo può destare tanta paura.
Oggi, anche noi, di fronte a pericoli o a un nemico che non conosciamo, possiamo confidare nell’assoluta certezza che il Signore è sempre con noi: sono Io (v.27) rispose Gesù.
la paura di ciò che è più forte. Pietro, a volere una prova che si trattava davvero di Gesù, disse: Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull’acqua (v.27). Molte volte abbiamo paura, non solo di ciò che non conosciamo, ma anche di ciò che è più forte di noi, il che è naturale. Pietro ebbe paura del vento, perché era verosimilmente un elemento più forte di lui. Tuttavia, non fu il vento a far affondare Pietro, bensì la sua paura. Gesù, però, al suo grido, stese la Sua mano per afferrarlo e gli disse: uomo di poca fede, perché hai dubitato? (v.31).
Quando riteniamo che gli elementi che abbiamo intorno sono più forti di noi, non facciamo altro che minare la nostra fede genuina, fondata su Cristo e sulla Sua Parola, e cominciamo ad affondare proprio come stava accadendo a Pietro. Ma vogliamo ringraziare il Signore, che è sempre pronto a sostenerci. Ricordando il verso 19 di Romani 14, c’è una ricerca che dobbiamo compiere e cioè: ricercare le cose che sono utili per la nostra pace. Certamente non è utile per la nostra pace avere paura di ciò che non conosciamo, così come non è utile avere paura degli elementi che sono più forti di noi. Cosa dobbiamo ricercare allora?
- la fede, la quale:
- viene dalla Parola di Dio. “…la fede viene… dalla parola di Cristo” (Romani 10:17). Come abbiamo visto in questo testo, Gesù pone enfasi sulla fede: essa è un elemento fondamentale;
- demolisce tutti i ragionamenti della paura. se la paura vuole rendere inefficace la nostra fede, la fede che viene dall’udire la Parola di Dio rende inefficaci tutti i ragionamenti della paura.
- Questa stessa fede è capace di rendere prigioniera ogni cosa fino a renderla prigioniera all’ubbidienza a Cristo (II Cor 10:3-5).
- è una corazza. Per combattere le battaglie spirituali, ci vengono fornite armi spirituali, che ci rendono capaci di demolire quei ragionamenti, i quali, se non demoliti subito, demoliranno noi. La parola di Dio ci ricorda che la fede è una corazza: vagliamo, dunque, tutto ciò che sentiamo e udiamo, alla luce della Parola di Dio, affinché non arrivi alla nostra vita e rechi danno all’anima nostra!
La paura sminuisce la nostra elevazione di figli di Dio, facendoci sentire troppo piccoli
“Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà. 2Perciò non temiamo se la terra è sconvolta, se i monti si smuovono in mezzo al mare, 3se le sue acque rumoreggiano, schiumano e si gonfiano, facendo tremare i monti. 4C’è un fiume, i cui ruscelli rallegrano la città di Dio, il luogo santo della dimora dell’Altissimo. Dio si trova in essa: non potrà vacillare. 5Dio la soccorrerà al primo chiarore del mattino” (Salmo 46: 1-4).
La Parola del Signore ci porta a considerare che, spesso, noi, pensiamo di essere troppo piccoli. In questi versi possiamo evidenziare delle importanti verità:
- l’impotenza umana di fronte ad un grande problema. I versi 2 e 3 ci parlano di una terra sconvolta, di mari che rumoreggiano; elementi (la terra e l’acqua), dunque, che sono sicuramente più forti degli uomini e che rappresentano un grande problema.
- Dio è un rifugio. Al verso 4, però, è come se il salmista stesse guardando un altro scenario: da una parte la terra sconvolta e dall’altra, un fiume, simbolo di pace e di tranquillità.
- Quello che noi dobbiamo ricercare per la nostra pace è una visione completa delle cose. È vero, possiamo essere afflitti, possiamo trovarci nella prova e nella difficoltà, ma è altrettanto vero che il Signore non ci lascia e non ci abbandona: Egli è sempre con noi. Una visione completa, dunque, perché una visione parziale potrebbe vincere l’anima nostra e portarci e sentirci in trappola e attanagliati dalla paura. Che Dio ci dia una visione completa, equilibrata dei fatti e questo viene soltanto dalla Parola del Signore!
- La paura è come una trappola nascosta.
Salmo 91.
- Lacci nascosti.
Al versetto 3 di questo salmo, notiamo la presenza di lacci nascosti:
La paura non è qualcosa di visibile, anzi tende a nascondersi, per poi rivelarsi un tranello per l’anima nostra. I lacci nascosti, non sono visibili, ma quando ci cadi dentro, finisci in trappola: la figura, che il salmista ci dà, è quella del cacciatore che va alla ricerca degli uccelli. Il laccio, inoltre, è qualcosa che stringe, da cui è quasi impossibile liberarsi da soli: più tu cerchi di liberarti e più stringe. È necessario, dunque, un intervento soprannaturale per essere liberati dal laccio della paura Certo Egli ti libererà; Dio è potente a liberare, così noi possiamo tornare a volare nella fede, a continuare a sperare ed avere fede in Dio.
La peste.
Non solo il laccio, ma anche la peste. La peste, oltre ad essere una malattia infettiva, nella lingua ebraica indica anche tutto ciò che riguarda una grande minaccia. Naturalmente, l’incombere di una grande minaccia provoca paura, ma ricordiamo che Gesù ha promesso la Sua pace, non la pace che proviene dal mondo, ma quella che proviene da Dio, che vive nei nostri cuori, che riempie l’anima nostra e che ci libera anche dall’incombente minaccia che può piombare nella nostra vita (v.6). Il Signore è potente a liberare i Suoi figli.
Chi si trova nella trappola della paura, spesso ne subisce i colpi e non riesce a reagire chiudendosi nel silenzio. Purtroppo questo silenzio, non è sinonimo di saggezza, bensì manifestazione dell’incapacità dell’uomo di opporsi a questo stato.
Il salmista, che ha attraversato diversi momenti di paura, tuttavia può ancora dichiarare di non essere nel silenzio: io dico al Signore (v. 2), non per informarLo, ma per affermare all’anima sua, tutto il desiderio di voler controbattere alle forze della paura.
La Bibbia ci ricorda che noi siamo stati acquistati per proclamare le virtù di Colui che ci ha chiamati dalle tenebre alla Sua luce meravigliosa (cfr. I Pt 2:9). Noi possiamo essere incatenati, ma la Parola di Dio non lo è affatto, Essa è libera, producendo libertà nei cuori dei credenti e quindi continuiamo allora a lodare, celebrare, glorificare, innalzare, osannare, cantare, salmeggiare al nome del Signore!
la promessa del riposo.
Una delle condizioni d’animo determinate dalla paura è il non potere riposare.
Per riposo non s’intende solamente quello fisico, ma anche e soprattutto quello spirituale.
Chi non ha il Signore non ha riposo, perché non ha pace nel cuore. Chi ha il Signore ha la pace e in Lui trova il vero riposo, Tu non temerai gli spaventi della notte (v. 5) è una promessa del Signore; promessa che trova il suo adempimento anche in altri passi biblici: in pace mi coricherò e in pace dormirò (Salmo 4:8), io mi sono coricato e ho dormito (Salmo 3:5).
Per il salmista, questa pace non è incoscienza, questo dormire non è frutto della follia o dell’essersi estraniato da ciò che gli accade attorno, ma è la consapevolezza di un uomo che vive la battaglia, la lotta, la difficoltà e, nonostante tutto, sperimenta la pace nel cuore. Razionalmente questo non è facile da capire, tantomeno da spiegare, ma sappiamo che per la fede in Gesù noi godiamo la pace nell’anima.
La solitudine.
Un’altra paura potrebbe essere quella di sentirsi, o essere, soli.
L’uomo attanagliato dalla paura pensa di essere solo, ma non lo è, perché tutti possiamo attraversare la prova, ma Dio ci assicura che i Suoi angeli sono accampati intorno a quelli che lo temono per proteggerli e liberarli (vv. 11,12). Noi non siamo soli:
- con noi c’è Gesù. Egli ha promesso si essere con noi tutti i giorni fino alla fine dell’età presente. Pertanto, se la paura si affaccia alla nostra vita per dichiararci che siamo soli, ricordiamo che questa non è la verità, perché Gesù è sempre con noi;
- con noi ci sono anche i Suoi angeli. “Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono ereditare la salvezza?” (Ebrei 1:14)
- Pericoli nascosti
Al verso 13, il salmista vuole rappresentare tanto i pericoli evidenti (come il leone), quanto quelli nascosti e silenziosi (la vipera, un suo attacco è silenzioso, tuttavia letale).
Anche quando la nostra vita può essere attaccata da qualcosa che non ci aspettavamo, il Signore non dorme e non sonnecchia. Di fronte a qualunque attacco improvviso alla nostra vita, che vuole essere letale, il Signore non permetterà che questo prevalga su di noi, anzi la sua promessa è che noi cammineremo su tutte queste cose e le calpesteremo.
“A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.
Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, sì il Signore, è la roccia dei secoli” ISAIA 26:3-4.
A Dio sia la gloria |