Lo Spirito Santo, la vera guida della Chiesa
Il tema che vogliamo introdurre in questo studio biblico è: l’azione dello Spirito di Dio, quell’azione diretta che dona alla chiesa vita e guida e che è, di conseguenza, un’azione insostituibile. La chiesa del Signore ha bisogno della guida e dell’unzione dello Spirito del Santo: senza di essa, la chiesa non avrebbe vita, perché la vita proviene dall’azione diretta dello Spirito del Signore in mezzo al Suo popolo.
Quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire (Giovanni 16:13). In questo verso, Gesù spiega ai discepoli, e quindi a ciascuno di noi, che molte verità vengono insegnate alla chiesa mediante la guida dello Spirito del Signore: quando sarà venuto … lo Spirito della verità, Egli vi guiderà …
Da quale prospettiva guardiamo i piani di Dio?
Questo verso della Parola vuole anche portarci a riflettere sulla vita di un uomo di Dio: il profeta Giona. Questi ricevette dal Signore l’ordine di andare a Ninive, per predicare un messaggio di ravvedimento, ma egli non volle ubbidire; piuttosto s’imbarcò su una nave per fuggire lontano dalla presenza del Signore. Dio, però, interruppe drasticamente quella fuga e fece sì che il profeta giungesse finalmente a Ninive e svolgesse il compito che gli aveva affidato. Così, Giona s’inoltrò nella città e proclamava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà ditrutta!» (Giona 3:4). I niniviti ascoltarono la Parola del Signore, capirono che era giunto il tempo di ravvedersi dalle loro iniquità e, in segno di pentimento, bandirono un digiuno che coinvolse tutti, dai più piccoli ai più grandi, dai più potenti ai meno potenti. Il Signore, vedendo che questo popolo si convertiva dalle proprie malvagità, si pentì del male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece. Giona, come uomo di Dio, avrebbe dovuto gioire per questo meraviglioso risultato spirituale, invece nella Bibbia leggiamo che ne fu irritato. Il profeta se ne stava fuori dalla città per vedere cosa le sarebbe successo e Dio fece crescere un ricino per fare ombra sul suo capo. L’indomani, allo spuntare dell’alba, un verme rosicchiò il ricino e questo seccò. Il sole si alzò, un vento soffocante da oriente cominciò a soffiare e, dice la Scrittura, che Giona, per il forte caldo e l’arsura, venne meno e chiese di morire: «è meglio per me morire che vivere» (Giona 4:8). A questo punto Dio spinge Giona ad una riflessione: «tu hai pietà del ricino per il quale non ti sei affaticato, che tu non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito; e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?» (Giona 4:10, 11).
Il Signore impartisce a Giona una lezione che giunge ai Suoi servi e a tutti noi: Dio ci offre un tempo per riprendere coscienza. Il profeta, seduto su una collinetta a oriente della città, aspettando di vedere cosa sarebbe accaduto, ebbe un tempo di riflessione e Dio lo fece riflettere tramite un ricino: quando ci vengono a mancare le comodità, allora comprendiamo il valore della misericordia di Dio e del Suo piano per noi. Giona, come uomo di Dio aveva una visione distorta delle cose e questo potrebbe accadere anche a noi, oggi, nel nostro cammino cristiano, ma lo Spirito Santo, in quanto vera guida della chiesa, è capace di farci vedere le cose come è giusto che noi le vediamo, di apprezzarle come è giusto che noi le apprezziamo, perché altrimenti rischiamo, chiudendo la porta allo Spirito Santo, di chiuderci rispetto a quello che è il piano e il volere di Dio. È fondamentale, in questi ultimi tempi, che la chiesa prenda coscienza che lo Spirito Santo deve continuare ad essere la sua vera e unica guida. Altrimenti rischiamo di prendere delle “navi” che ci portano lontano dalla presenza del Signore, di fare ragionamenti che sono lontani dal piano di Dio, dal suo amore e dalla sua misericordia, di cedere al nostro egoismo, anteponendo ciò che fa comodo a noi all’amore e alla compassione verso il prossimo. Per questo, è importante che noi affermiamo che solo lo Spirito Santo è la vera guida della chiesa.
Dobbiamo prendere coscienza di ciò che è la chiesa. La chiesa deve prendere coscienza:
- Del proprio patrimonio spirituale, che non consiste nei beni materiali che può possedere, ma nella meravigliosa verità che lo Spirito Santo è la sua unica guida;
- Del proprio formalismo. Un formalismo che purtroppo frequentemente caratterizza le nostre riunioni, le nostre azioni, come quella di aprire la porta di un locale, mantenerla aperta per svolgere i culti, che purtroppo, sempre più spesso, sono frutto di un’impostazione, di un metodo umano, dove però mancano la guida e l’unzione dello Spirito Santo. Il Signore ci aiuti ad abbandonare quelle forme e a lasciarci guidare dal Suo Santo Spirito;
- Della propria visione. In un proliferare di chiese che hanno come obiettivo quello di crescere solo numericamente, di arricchirsi solo economicamente, tralasciando forse la guida e il volere dello Spirito, dobbiamo prendere coscienza di quello che è il vero obiettivo, inteso come visione, della chiesa: proclamare il vangelo per la salvezza delle anime.
Come Giona, siamo chiamati in questo tempo, a riflettere e a cercare quello che è il piano di Dio e il Suo volere.
La ricerca della guida nel governo della Chiesa
Possiamo cogliere due diversi aspetti spirituali, partendo dall’analisi di due diverse chiese che incontriamo nella bibbia:
- La chiesa apostolica (primitiva). Questa chiesa, di cui si parla negli Atti degli Apostoli, viene descritta come una chiesa che godeva di buona salute spirituale e ciò era dovuto alla sua costante ricerca della guida dello Spirito Santo in ogni cosa. Nonostante fossero gli apostoli, uomini di una certa statura spirituale, cresciuti nel ministero direttamente con Gesù, che avevano visto il Signore compiere potenti miracoli, anche nelle cose minime ricercavano sempre la guida e l’unzione dello Spirito Santo.
- La chiesa di Laodicea (degli ultimi tempi, cfr. Ap 3:14-22). Diversa, invece, la condizione di quest’altra chiesa, che non ricerca la guida dello Spirito Santo e i cui sentimenti e modo di ragionare sono, pertanto, distanti in maniera abissale dalla chiesa apostolica. La chiesa di Laodicea sostiene di essere ricca, di non aver bisogno di nulla: 'Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!' (Ap 3:17), ma non è così per Dio, il quale le dice: Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo (Ap 3:17). Una chiesa, dunque, mancante di tutto, che ha perso i veri valori, il patrimonio spirituale, la vera vita, che è caduta nel formalismo pensando che tutto questo fosse ricchezza, mentre invece è povertà. Io ti consiglio di comperare da me dell’olio purificato dal fuoco, per arricchirti (Ap 3:18) veramente; ciò che arricchisce la chiesa, ciò che è il patrimonio spirituale della chiesa è l’oro, non di questo mondo, ma quello che proviene dal Signore, ovvero la guida dello Spirito Santo.
Dal confronto tra queste due chiese riflettiamo su come sia possibile sostituire l’azione dello Spirito Santo. Se noi chiudiamo la porta allo Spirito Santo, se freniamo la Sua azione, se lottiamo per non ubbidire a ciò che ci dice di dire o fare, se ci preoccupiamo di portare avanti solamente i nostri programmi o la nostra reputazione, allora stiamo sostituendo la guida dello Spirito con surrogati, con emozioni, suggestioni, che non cambiano realmente il cuore, ma creano solo spettatori.
Nella lettera di Giuda si parla di una generazione che non ha lo Spirito e una chiesa che non vive la vera guida dello Spirito Santo può generare sì seguaci, ma non secondo lo Spirito, può generare dei membri, ma senza la vita dello Spirito.
Leggiamo Giuda 17-19: Ma voi, carissimi, ricordatevi di ciò che gli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo hanno predetto, quando vi dicevano: «Negli ultimi tempi vi saranno schernitori che vivranno secondo le loro empie passioni». Essi sono quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito. Possiamo considerare questi versi la fotografia di una categoria che è gente che vive guidata dai sensi naturali e non dallo Spirito; una generazione, quindi, non generata dallo Spirito, ma da ciò che appartiene alla sfera delle sensazioni umane, ciò che proviene dall’uomo però non è vita e non c’è la guida dello Spirito: la guida dello Spirito Santo è una cosa, le sensazioni umane sono un’altra cosa. Una chiesa che ha rigettato la guida dello Spirito Santo è una chiesa che ha rigettato il patrimonio, che è caduta nel formalismo, che non ha più obiettivi di carattere spirituale, ma obiettivi soltanto di carattere umano, sociale e addirittura politico. Una tale chiesa non potrà mai generare figli secondo lo Spirito, piuttosto, genererà gente che non ha lo Spirito, gente sensuale guidata dalla carne. Tornando al confronto tra la chiesa apostolica e la chiesa di Laodicea, c’è il rischio di iniziare per lo Spirito e terminare per la carne.
Questo studio si pone come obiettivo quello di portare a riflettere, tanto i ministri di culto, quanto i credenti, sulla stretta relazione che c’è tra lo Spirito Santo e la Chiesa. Noi, come Chiesa, abbiamo bisogno della guida e dell’unzione dello Spirito Santo, senza non ci sarebbe vita. Infatti, la Chiesa, che è l’insieme dei salvati, esiste per l’azione dello Spirito: se noi esistiamo, se abbiamo ereditato un patrimonio spirituale è perché siamo stati generati dallo Spirito. Questo non è frutto di insegnamento di uomini, ma lo attesta la stessa Parola di Dio. Leggiamo Giovanni 3: 5-8; Gesù incontra Nicodemo e gli dice «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Lo Spirito, innanzitutto ci dà accesso al Regno di Dio, chi non è nato d’acqua e di Spirito non può vedere il Regno di Dio, perché ciò che è stato generato dalla carne è carne e le opere della carne generano morte, ma ciò che è stato generato dallo Spirito è Spirito e ciò che lo Spirito genera è vita.
Gesù paragona l’azione dello Spirito e la Sua guida, al vento: noi possiamo vedere solo gli effetti del vento, ma non sappiamo né da dove viene, né dove va, e così è chiunque è nato dallo Spirito. Noi, che eravamo morti nei nostri falli e nei nostri peccati, siamo stati rigenerati dall’azione dello Spirito, il quale ha compunto i nostri cuori e ci ha convinto di peccato permettendoci di varcare una porta aperta, ovvero quella del Trono della Grazia di Dio. E ancora, se abbiamo potuto credere alla Parola di Dio, se questa Parola è stata rivelata alla nostra vita, se lo Spirito di Dio ancora ci illumina intorno ad essa, tutto questo è frutto dell’opera dello Spirito Santo. Facciamo attenzione, dunque, a non rigettare l’azione dello Spirito Santo, perché così facendo, rigetteremmo quella che è la vera natura della Chiesa, una natura spirituale che proviene dallo Spirito del Signore.
Riepilogando: “La vita è opera dello Spirito, la morte è opera della carne. Ciò che è carne non può entrare nel Regno di Dio, né ereditarlo. Ciò che è Spirito è vita e chi nasce dallo Spirito può entrare nel Regno di Dio”.
Per quanto concerne la vita dello Spirito nella chiesa, ragioniamo su quattro aspetti.
- Quando lo Spirito Santo è la guida della Chiesa, in essa sorgono ministeri spirituali:
- ministeri non procedenti da scelte umane, ma secondo una chiara chiamata dello Spirito Santo. L’apostolo Paolo chiarisce questo concetto, Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue (At 20:28), badate perché siete stati costituiti non dagli uomini, ma dallo Spirito del Signore.
- Ministeri non secondo capacità umane. In una chiesa che vive la guida del Signore, è lo Spirito Santo a suscitare ancora oggi operai, servitori, ministeri, arricchendo la Chiesa. Tutto questo lo opera lo Spirito Santo, se ci lasciamo guidare da Lui e non ricerchiamo soltanto capacità umane. L’apostolo Paolo, pur possedendo grande conoscenza e capacità, poté dire, la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza (I Cor 2:4). Un messaggio, dunque, che non si basava su discorsi persuasivi di sapienza umana, ma sulla guida e la potenza dello Spirito Santo.
Spesso la Chiesa, in questi tempi, vuole sostituire i veri ministeri, quelli che sono frutto di
una chiamata autentica da parte dello Spirito Santo, con ministeri che sono, invece, frutto
di capacità umane. Facciamo attenzione e, come la Chiesa degli Atti degli apostoli,
attendiamo ancora alla guida e all’unzione dello Spirito Santo, ricercando, non una parola
persuasiva secondo la sapienza umana, ma ricercando la Parola di Dio nella guida e
nell’unzione dello Spirito Santo.
- Sceglie missionari. Nel culto che si teneva ad Antiochia, lo Spirito disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati». (At 13:2)
- Opera attraverso i credenti. Lo Spirito Santo non soltanto dona alla chiesa i ministeri e l’arricchisce, sceglie i missionari e le guide, ma è anche Colui che opera attraverso i credenti; leggiamo, per esempio, negli Atti, di Stefano, di Filippo, uomini semplici che, nelle mani di Dio, divennero potenti strumenti.
La Chiesa che rigetta la guida dello Spirito Santo è una chiesa impoverita. Una chiesa che ricerca la guida dello Spirito del Signore, invece, è una chiesa arricchita: quando lo Spirito del Signore regna, Egli guida ogni cosa.
- Quando lo Spirito Santo è la vera guida della Chiesa, porta ricchezza. In Atti 13, leggiamo la descrizione di una chiesa ricca, non di denaro, come la chiesa dell’Apocalisse, Laodicea, la quale sosteneva di essere ricca, invece era povera, ma di doni spirituali: nella chiesa che era ad Antiochia c’erano profeti e dottori (Atti 13:1). Il Signore aveva compiuto una grande opera ad Antiochia: aveva salvato, aveva liberato, aveva battezzato con lo Spirito Santo; una chiesa, dunque, che era stata arricchita con i doni dello Spirito del Signore. Quindi, quando lo Spirito Santo regna, porta vera ricchezza nella chiesa, e questa ricchezza non consiste soltanto nella musica, nel canto o nel vivere momenti di emozione, ma è l’opera del Signore che trasforma i cuori e li rigenera mediante lo Spirito affinché abbiano vita eterna. Ancora, la vera ricchezza nella chiesa viene prodotta da un altro aspetto dell’opera dello Spirito, quello cioè, come leggiamo in I Corinzi 12, di distribuire i doni e i ministeri a ciascuno come Egli vuole e di compiere varietà di operazioni.
Riflettiamo sul concetto di porte chiuse. Una porta non è chiusa solo quando non la si può
varcare fisicamente, ma, più pericoloso, quando quella porta viene chiusa all’azione dello Spirito Santo. Quindi, anche se la porta di una comunità è aperta, ma quella comunità ha chiuso la porta all’azione e alla guida dello Spirito Santo, anche se può essere varcata, rimane comunque una porta chiusa.
Abbiamo visto, come l’apostolo Paolo descrive, qual è il criterio di operare dello Spirito Santo; quello cioè di distribuire i doni a ciascuno in particolare come vuole. Il Signore non tratta gli uomini con disparità, ma chi si dispone, chi apre il cuore, chi rientra nel Suo piano benevolo, chi si lascia guidare dal Signore, può essere uno strumento nelle mani di Dio secondo la guida e l’unzione dello Spirito Santo.
- lo Spirito Santo fortifica la Chiesa attraverso opere straordinarie… per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunciare la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù». Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con franchezza (At 4:28-31). Era un momento difficile, di prova per la chiesa di Gerusalemme, un momento preparatorio alla persecuzione, in cui le porte si sarebbero chiuse. Vediamo, però, che questi fratelli pregano il Signore chiedendo sì di considerare le minacce, ma chiedevano, soprattutto, di poter annunciare la Parola di Dio con ogni franchezza. Lo Spirito Santo, in risposta a questa preghiera riempì tutti di potenza ed essi annunziavano la Parola di Dio con franchezza. È questa, dunque, l’opera eccezionale dello Spirito Santo. Quando Egli regna nella chiesa, ed è la vera guida della chiesa, fortifica i credenti con opere eccezionali e non si parla solo di un luogo che trema, ma la cosa fondamentale è che tutti furono riempiti dello Spirito Santo e furono ripieni di potenza per potere annunziare la Parola di Dio. Ciò che ci riempie di potenza è la sola azione dello Spirito Santo che ci dona la franchezza di potere predicare l’Evangelo come esso è, il coraggio di annunciarlo nella sua completezza e totalità, senza temere gli uomini. La potenza non viene data dagli uomini e nemmeno da capacità umane, ma la potenza a quella chiesa primitiva fu data dallo Spirito del Signore, perché regnava sovrano su di essa.
- Fortificati attraverso le opere straordinarie dello Spirito, lo Spirito ci fa godere comunione. Il verso di II Corinzi 13:13 ci presenta una bella verità: la comunione dello Spirito; la grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. Ciò che mette in comunione i nostri cuori e che ci lega insieme nell’amore di Dio è l’azione dello Spirito Santo. Quando ci lasciamo guidare dallo Spirito del Signore, noi viviamo momenti di benedizione con i nostri fratelli, con la chiesa. Quando, invece, ci lasciamo guidare dalla nostra carnalità, dal nostro vecchio uomo, vengono fuori quelli che sono gli aspetti carnali, caratteriali di una persona: per questo è importante, nei nostri rapporti interpersonali, ricercare l’unzione dello Spirito Santo. Egli è Colui che modella la nostra vita, che cambia i nostri cuori e dà la giusta forma al nostro modo di ragionare e al nostro carattere. Infatti, quando lo Spirito Santo regna nella chiesa, ed è la vera guida della chiesa, questa vive il frutto dello Spirito, il quale è: … amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo (Gal 5:22). Ogni aspetto del frutto dello Spirito si rifletterà nella vita di chiunque vive e cammina secondo lo Spirito di Dio e, di conseguenza, sulla vita di chi gli sta attorno; Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito (Gal 5:25). Il frutto dello Spirito porta ricchezza alla chiesa, mentre il frutto della carne porta povertà, perché le sue opere sono contrarie allo Spirito.
In conclusione:
Dio ci chiama a un tempo di riflessione, un tempo per prendere coscienza che, solo lo Spirito Santo è la vera guida della chiesa. Quando questa meravigliosa verità si realizza ecco che la chiesa:
- si allontana da un mero formalismo religioso e recupera la propria visione, quella cioè di annunciare la salvezza ai perduti;
- viene arricchita di doni spirituali, di ministeri che sorgono per la diretta chiamata divina e non secondo capacità umane;
- vede Dio compiere opere straordinarie nei credenti e attraverso di loro;
- gode di sincera comunione fraterna;
- abbonda del frutto dello Spirito, rigettando le opere della carne;
- è pronta per entrare ed ereditare il regno di Dio.
Non sostituiamo l’azione vera e autentica dello Spirito Santo e Dio ci preserverà dall’ora difficile, ci aiuterà, ci sosterrà e continuerà ad essere con noi. Apocalisse 3:7-13
A Dio sia la Gloria |