Il culto cristiano cap. 2

“Allora Giacobbe disse….Togliete gli dei stranieri che sono in mezzo a voi, purificatevi e cambiatevi vestito; partiamo, andiamo a Betel; là farò un altare a Dio (Gen.35:2)”


Una necessaria preparazione: Espressione del desiderio del credente

La preparazione individuale al culto è necessaria e indispensabile. Sovente non vediamo la gloria di Dio, soltanto perché non v’è stata la giusta preparazione. La preparazione consiste in quella silenziosa, ma fervente attesa di stare alla presenza di Dio. In un mondo che corre tutto il giorno da una parte all’altra, il Signore ci aiuti a fermarci per una necessaria preparazione al culto.

Il desiderio
Deve essere un costante deterrente nel cuore del credente che terrà lontano da lui ogni forma di apatia e indifferenza. Pertanto il desiderio deve essere:

  • nobile (Giov.6:26);
  • ardente (Matteo 9:21);
  • volontario (Atti 4:34) a differenza di Anania e Saffira;
  • costante (Daniele 6:10);

La lettura della Parola
La Parola prepara e dispone il nostro cuore non solo a ricevere le Sue gloriose benedizioni, ma anche a salmeggiare e a cantare le lodi al Signore (Salmo 108:1). Un’altra traduzione della Bibbia dice: “Pronto è il mio cuore: perciò voglio cantare e inneggiare; così pure l’animo mio”. La Parola ci spinge a:

  • avere fede (Romani 10:17);
  • chiedere (Matteo 7:7; Giov.16:24);
  • cercare (Luca 1:9);
  • realizzare (Luca 4:20,21).

La preghiera
La Parola ci spinge a cercare Dio in preghiera (Daniele 9:1-3). La preghiera è un’arma necessaria contro la superficialità e il disinteresse. Bisogna prepararsi pregando affinché il Signore possa durante il culto:

  • visitarci (Salmo 80:14);
  • parlarci (Salmo 32:8);
  • usarsi di noi per l’edificazione dei fratelli (I Cor.14:3,5,12,26);
  • esaudire le nostre preghiere (Luca 1:13; Atti 10:31);
  • salvare (Salmo 28:9);
  • battezzare nello Spirito Santo (Atti 2:1,2);
  • guarire (Atti 3:6).

La puntualità
La puntualità ai culti non è un optional, ma è la conseguenza di una giusta preparazione individuale. La puntualità è serietà, impegno, devozione, rispetto per Dio e per i fratelli. Il salmista desiderava risvegliare l’alba (Salmo 108:2b). Ecco qui riportata un’autorevole parafrasi del verso sopra citato: “Destatevi arpa e cetra affinché io possa precedere il sorgere del sole e trovarmi anticipatamente in mezzo ai popoli celebrando il Signore” (Commento di Giuseppe Ricciotti).

L’attesa
Con la parola attesa indichiamo quei pochi minuti, prima dell’inizio del culto. Molto spesso c’è stata a casa la preparazione, ma una volta arrivati in chiesa si comincia a parlare di tutto tranne che continuare a lodare Dio. Quando qualcuno entra in chiesa, sia esso un credente o un simpatizzante, non deve avvertire un silenzio di morte, ma neanche trovare un clima di confusione e disordine. Il credente, una volta accomodatosi, deve continuare a prepararsi per l’inizio del culto con la lettura della Parola o di un canto, con una preghiera silenziosa, ma ardente, affinché quando il culto inizierà si troverà pronto ad innalzare e lodare il nome del Signore insieme alla famiglia dei riscattati.

Gioacchino Caltagirone

Studi: