Epistola di GIUDA: Introduzione generale all'epistola
 Quella di Giuda è una delle sette epistole Cattoliche o Generali. Visto che, nel significato originale, l’aggettivo “cattolico” significa “generale”, il mondo evangelico fin dal III secolo ha preferito adottare il termine “generale” anziché “cattoliche” . Infatti, il termine cattoliche significa “indirizzate a tutte le chiese” , quindi “universali” “universalmente valide”, “valide per tutti”, “generali” appunto. Queste epistole non erano dirette ad individui o chiese particolari, bensì ad una cerchia molto più vasta di lettori, perciò possiamo definirle Epistole Generali o come si direbbe oggi, encicliche o circolari.
- LO SCRITTORE INDIVIDUATO
“Giuda, servitore di Gesù Cristo e fratello di Giacomo”. Il Nuovo Testamento parla almeno di tre Giuda:
- Giuda fratello del nostro Signore;
- Giuda l’apostolo;
- Giuda uno dei conduttori della chiesa nata a Gerusalemme.
“Giuda” era infatti un nome molto comune fra gli ebrei (Mt.10:3; Atti 5:37). Non solo perché lo portava uno dei figli che Giacobbe ebbe da Lea (Gen.29:35) o perché era la tribù regale, ma per il suo significato molto bello. Lo scrittore dell’epistola è senza ombra di dubbio Giuda (il suo nome significa letteralmente Lode o Lode all'Eterno) fratello di Giacomo e quindi fratello del nostro Signore Gesù (Matteo 13:55; Marco 6:3) anche se egli giustamente se ne dichiara servitore (v.1). Il versetto 17 dell’Epistola di Giuda sembra d’altronde sottintendere che lo scrittore della lettera non è apostolo. Di questo Giuda non si sa altro se non che egli insieme ai suoi fratelli non credettero in Gesù quand’era ancora vivo (Giov.7:5), ma divennero Suoi discepoli dopo la Sua trionfante resurrezione dai morti (Atti 1:14).
- DATA DI COMPOSIZIONE
Indubbiamente non possiamo dare una data precisa sulla composizione di questo scritto, perchè Giuda non identifica direttamente, né l’assemblea alla quale indirizza la lettera, né il gruppo eretico del quale scrive. Siamo comunque portati, tuttavia a collocare lo scritto tra il 67 e l’80 d.C.. Giuda molto probabilmente, fu influenzato da Pietro, che scrisse la sua seconda lettera all’incirca fra il 67-68 d.C., affermando che “sorgeranno”dei falsi dottori (II Pt.2:1-3), mentre Giuda sostiene che “si sono già infiltrati” (v.4).
- LO SCOPO DELL’EPISTOLA
“Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a scrivervi per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre” (v.3). Lo scopo di questa lettera era diverso nei programmi dello scrittore, che voleva farne un trattato sulla salvezza, ma poi fu spinto da Dio ad insegnare a quei credenti come “combattere strenuamente per la fede” (vv.1-3) a causa di una dottrina che insegnava una condotta licenziosa e immorale (v.4). Per questo motivo l’epistola di Giuda è stata definita “un volantino antieretico”. Gli eretici a cui fa riferimento Giuda erano, molto probabilmente, persone presenti nella comunità (vv.12,23), ma che, tuttavia rinnegavano il Cristo (v.4) vivendo una vita licenziosa (v.7); probabilmente erano una delle tante diramazioni del movimento gnostico¹. La lettera è una delle più solenni della Bibbia, è una vigorosa quanto severa esortazione a rimanere fortemente legati alla “fede trasmessa ai santi”; dove per fede si intende, in questo caso, “l’insieme dottrinale connesso alla pratica”, insomma tutto il Messaggio dell’Evangelo (Gal.1:23). La fede, dunque, è elemento fondamentale della vita cristiana per cui deve essere difesa contro qualsiasi insidia.
- I DESTINATARI DELL’EPISTOLA
La lettera di Giuda è rivolta “Ai chiamati che sono amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo”. Si deduce quindi che i destinatari erano giudei convertiti della Palestina che si radunavano in assemblee locali. I numerosi riferimenti dell’Antico Testamento prova che i destinatari avevano familiarità con la storia d’Israele (vv.11-14).
- LA PECULIARITÀ DELLO SCRITTO
Spesso Giuda nomina cose e persone a gruppi di tre e alcuni studiosi della Bibbia hanno scoperto diciotto “triadi”, eccone alcune:
- “Giuda…servo…fratello” (v.1);
- “Chiamati…amati…custoditi” (v.1);
- “Misericordia, pace e amore” (v.2);
- “Uomini…empi che volgono in dissolutezza la grazia di Dio…e negano Cristo” (v.4-5);
- Il popolo dal paese d’Egitto…gli angeli…Sodoma e Gomorra” (vv.5-7);
- “Contaminano la carne…disprezzano l’autorità…parlano male della dignità” (v.8);
- “Si sono incamminati per la via di Caino…si sono gettati nei traviamenti di Balaam…sono periti per ribellione di Core” (v.11).
- UN AMOREVOLE CONSIGLIO
Questo scritto sacro costituisce un solenne avvertimento per i credenti d’ogni tempo contro gli errori dottrinali e pratici. Ogni vero cristiano si prefiggerà di non cadere nelle trappole dell’errore e dell’apostasia, quali: negare la Signoria del Cristo di Dio, assecondare i desideri della carne, rifiutare l’Autorità divina, provocare divisioni e vivere per se stessi, ma combattendo strenuamente per la fede una volta insegnata e rivestito della completa armatura di Dio, potrà con l’aiuto insostituibile dello Spirito Santo distruggere le insidiose trappole del nemico.
(¹) Gnosticismo: Indirizzo filosofico, diffuso nel II secolo d.C., secondo il quale è possibile attingere per via di ragione i motivi più profondi del Cristianesimo.
Gioacchino Caltagirone
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