Epistola di GIUDA: cap. 2


Il Tema della Lettera: la difesa della fede (v.3)

    Nel versetto tre di questa Epistola, Giuda sospinto dallo Spirito Santo, evidenzia diverse cose importanti, per le quali vale la pena soffermarci e meditarle insieme con l’aiuto insostituibile dello Spirito di Dio. Le parole infatti, che lo scrittore usa per indicare e descrivere il tema su cui scrivere, sono molto forti ed al tempo stesso urgenti, e ricoprenti un campo molto ampio, perché si tratta dell’esortazione a “combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre”.
  1. SIGNIFICATO DELLA PAROLA FEDE
    Per comprendere esattamente questa frase, è importante definire la “fede” di cui si parla. La Bibbia parla di: Fede che salva (Rom.10:17; Ef.2:8; Eb.11:6); Fede dono dello Spirito (I Cor.12:8-10); Fede che indica l’insieme delle Verità rivelate, contenute nella Scrittura (Rom 1:5; I Cor.16:13; Col.1:23; II Tim.4:7).
    La fede dunque, di cui parla Giuda, è l’insieme delle verità rivelate nella Sacra Bibbia, perciò la fede è qualcosa di ben definito. Essa è stata “trasmessa ai santi una volta per sempre” . Questo vuol dire che le Verità evangeliche rivelate nella Scrittura sono immutabili, non subiscono evoluzioni e non possono subire variazioni. La verità è:
      • Cristo (Giov.14:6);
      • La Parola di Dio (Giov.17:17; Col.1:5; II Tim.2:15; Gal.2:5);
      • Lo Spirito Santo (I Giov.4:6; Giov.15:26; 16:13).
    Oggi molto spesso si sente dire: “ma secondo me, questa cosa deve andare così” oppure: “ognuno deve interpretare la Bibbia secondo il proprio desiderio”. Sono tutte espressioni ambigue che rivelano poco rispetto della Parola e per la Sua autorità (Abacuc 2:1). Per questo Giuda invita e incoraggia i lettori a combattere strenuamente, non semplicemente a fare dei dibattiti, ma a schierarsi per la verità con tutte le proprie forze e senza riserve (Giac.7:18,20).
  2. PROGETTI UMANI E DISEGNI DIVINI
    Giuda, aveva speso tutte le sue energie, si era applicato (I Tim.4:13) con tutto il cuore a trattare un argomento meraviglioso quale la “comune salvezza” ricevuta per grazia mediante la fede in Gesù. Questo suo progetto, se pur onorevole, era pur sempre un progetto umano, Dio infatti, aveva deciso nel Suo disegno divino di esortare per mezzo del Suo servo Giuda, la Sua Chiesa, di incoraggiarla a combattere strenuamente per la fede una volta e per sempre tramandata ai santi. Vogliamo anche noi, come Giuda, continuare a ricercare quella sensibilità spirituale che ci permette di trovarci al centro della volontà di Dio. L’apostolo Paolo, nel suo servizio cristiano, ricercò sempre la guida divina (Atti 16:6-10). Senza nessuna ribellione, vogliamo ubbidire totalmente a Dio (Giona 1:1-5).
    A volte potremmo trovarci a compiere certe azioni, che se pur lecite non rientrano affatto nella volontà di Dio (come ad esempio l’esperienza di Paolo a Troas ). Se Giuda avesse scritto intorno alla “comune salvazione” , avrebbe resistito alla guida divina, disubbidendo all’ordine divino. Anche quelle circostanze che apparentemente possono sembrare favorevoli, possono risultare estranei alla volontà di Dio ( perché la nave era pronta per Giona non significa che quel viaggio era nella volontà di Dio). Dio è la GUIDA perfetta (Salmo 32:8), Egli è l’Immortale, l’Onnisciente, l’Onnipotente e l’Onnipresente Dio. Perciò, la ricezione della guida implica un contatto reale tra la Giuda e colui che è guidato (Isaia 58:11; Prov.3:5,6; Rom.8:14). La guida divina è:
      • Specifica (Esodo 33:13; I Cor.10:6,11);
      • Vitale (Ger.10:23);
      • Individuale (Rom.8:28).
      Dio guida i Suoi figli tramite:
      • La Sua Parola (Salmo 119:5; II Tim.2:16,17);
      • Il Suo Spirito (Giov.16:14; Rom.8:14; Atti 16:6-10);
      • Le circostanze (Ester 4:14);
      • I saggi consigli umani (Prov.12:15; 11:14).
  3. UNA BATTAGLIA SPIRITUALE
    Giuda, dichiara con estrema chiarezza, che v’è una battaglia che i credenti devono ingaggiare per la difesa della fede. Una battaglia senza precedenti, una lotta dura e ardua, che vede il popolo del Signore armarsi della completa armatura di Dio per resistere agli attacchi del nemico (Ef.6:10-20), ma dobbiamo anche strenuamente combattere (I Tim.6:12) per restare fermi ed ancorati alla Verità (Col.2:7). Questo è l’impegno a non togliere, né aggiungere nulla al Messaggio biblico (Gios.1:7; Apoc.22:18,19), in un mondo in cui si richiedono aggiornamenti continui. Valutiamo insieme:
    1. La natura della dottrina
      • Sana (Tito 1:9; II Tim.4:3-4);
      • Fedele (II Tim.1:13);
      • Stabile (I Tim.6:20).
      Per custodire, preservare e difendere il buon deposito della Parola dalle insidie del mondo, sono necessarie perciò: vigilanza, franchezza e conoscenza.
    2. Le perfezioni della dottrina
      • Autorità (Giov.10:35; Salmo 111:7-8; Atti 20:27);
      • Necessità. La Scrittura era assolutamente necessaria, infatti Dio nella Sua infinita onniscienza aveva stabilito che soltanto così doveva essere conosciuta la grazia;
      • Chiarezza. Indubbiamente esistono passi difficili da comprendersi, ma ogni credente nella guida dello Spirito Santo può comprendere la volontà di Dio senza alcun aiuto (I Cor.2:15; I Giov.2:20);
      • Sufficienza. Si intende con questo termine negare l’esistenza o la possibilità di una qualsivoglia autorità al fianco della Bibbia (I Giov.1:3-4), sia essa scritta o orale (I Cor.4:6).

    Gioacchino Caltagirone

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