Epistola di GIUDA: cap. 4
Varie forme di apostasia (vv.5-16)
Lo scrittore, per trattare un argomento così delicato e nello stesso tempo urgente, usa un metodo didattico efficace. Egli, infatti, ricorre ad esempi dell’Antico Testamento per dimostrare che quello che era accaduto in passato può verificarsi di nuovo se si cede sul piano pratico, del comportamento e dell’etica biblica. Quando si stravolge la Verità e si volge in dissolutezza la grazia di Dio allora si è in serio pericolo. Per questo il Signore richiede alla Sua Chiesa una particolare acutezza e discernimento spirituale (Atti 17:11; I Giov.4:1). Perciò dopo aver denunciato il problema della infiltrazione, Giuda enumera le diverse eresie, che minano la fede autentica del cristiano.
- L’INCREDULITÀ V.5
Sembra strano, ma purtroppo è una dura realtà quella di incontrare persone che si dicono credenti, mentre in realtà manifestano una profonda incredulità. Giuda infatti richiama alla mente dei destinatari le esperienze del passato, le vicende del popolo di Dio, che una volta portato fuori dal paese d’Egitto, si macchiò di incredulità (Ebrei 3:16-19; 4:2). L’incredulità minaccia la fede e produce un cuore insensato (Luca 24:25). Dio ci aiuti a credere alla Parola del Signore (Giov.17:17).
- LA RIBELLIONE V.6
In questo verso si parla di angeli che non conservarono la loro dignità, perché seguirono Satana nella sua rivolta (II Pietro 2:4). Questi angeli si ribellarono a Dio. Oggi è di moda essere contro qualsiasi autorità, si incontrano dei cosiddetti credenti che sono animati da uno spirito di ribellione. I giovani non vogliono nessuno consiglio dagli anziani (I Pietro 5:5), gli anziani non vogliono più ricevere nessuna istruzione divina, pensando di essere già arrivati alla completa statura di Cristo. Molti contestano la disciplina biblica, le donne vorrebbero occupare responsabilità diverse dal ruolo che il Signore ha assegnato loro. Purtroppo la confusione che vediamo nel mondo in tanti campi, si trasferisce spesso nella chiesa, sotto la pressione dello spirito dell’anticristo (I Giov.4:3). Essere ribelli vuol dire “non conservare la dignità” che ci stata data dal Signore nel giorno in cui ci ha salvati, risuscitandoci con Cristo “e con lui ci ha fatto sedere nel cielo” (Efesini 2:6). Viviamo secondo la dignità che ci è stata conferita, come cittadini del cielo (Filipp.3:20), che pensano alle cose di lassù (Col. 3:1-3).
- L’IMMORALITÀ V.7
Un altro episodio dell’Antico Testamento che tristemente si stava ripetendo al tempo di Giuda era la “fornicazione” e i “vizi contro natura” che lo scrittore stava coraggiosamente denunciando. Questi peccati oggi sono all’ordine del giorno, sono la pratica giornaliera di una gran parte della nostra società. Oggi l’immoralità che continua a minacciare la fede di molti credenti ha raggiunto un limite incredibile. Non ci sono più limiti per le deviazioni, a cominciare:
- Dall’unisex nel campo della moda, dove uomo e donna, anziché apprezzare e rispettare il diverso ruolo assegnato loro da Dio, sono giunti a quelle mostruosità incredibili che sono testimonianza dell’abbandono di Dio (Rom.1:26-32).
- Il fatto che questo accenno a Sodoma e Gomorra si trovi nel testo in cui si esorta a combattere strenuamente per la fede, vuol dire che l’immoralità, qualunque ne sia la manifestazione e la forma, costituisce un pericolo per la chiesa del Signore.
- Quanti matrimoni infranti hanno luogo oggi nelle chiese evangeliche;
- Non c’è più pubblicità di un qualsiasi prodotto, fosse anche della colla per attaccare le piastrelle, che non sia intrisa di sensualità e di immoralità spirituale.
- L’ARROGANZA V.8-10
Adesso Giuda, in stretto collegamento con quanto detto prima, introduce un altro problema legato al precedente: l’arroganza. Perciò Giuda, prendendo l’avvio dall’atteggiamento rispettoso e deferente dell’arcangelo Michele nei confronti del diavolo nella contesa per il corpo di Mosè (Zacc.3:2), mette in risalto l’arroganza, l’insofferenza e il disprezzo che oggi viene riservata ad ogni autorità e dignità. Questa “anarchia” è espressione del peccato, perché il “peccato è la violazione della legge” (I Giov.3:4). Dio tolga l’arroganza da ciascuno di noi. Il Signore, nel momento in cui decise di incontrare Mosè gli detto qualcosa d’avvero importante (Esodo 3:5). A volte, trovandosi in un locale di culto non si sa più se quello è un luogo dove ci si riunisce nel Nome del Signore o se è un’osteria. Questo fratelli miei è molto grave. Se non si ha rispetto per i principi di ordine che devono caratterizzare la chiesa, ci si “corrompe come bestie prive di ragione” (v.10).
- LA VIOLENZA VV.11
In questo verso dell’epistola a Giuda si accenna a tre episodi dell’Antico Testamento , dove si ebbero manifestazioni di vera violenza:
- Caino con l’uccisione di suo fratello (Gen.4);
- Balaam con il tentativo di corruzione (Num.22-24);
- Core con la sobillazione alla ribellione (Num.16).
In certi ambienti cosiddetti “cristiani”, si afferma che di fronte a certe situazioni, bisogna avere il coraggio di “sporcarsi le mani” ed accettare così il principio della violenza e della lotta armata. Come credenti non possiamo approvare situazioni sbagliate ed ingiuste, ma non possiamo nemmeno scadere a livelli che smentirebbero la nostra vocazione cristiana (Giac.1:20).
- L’EMPIETÀ VV. 12-16
Dal versetto dodici, Giuda usa espressioni molto forti per descrivere questi “infiltrati”, egli li chiama:
- La descrizione degli empi
- Macchie nelle vostre agapi v.12 (Impuri);
- Nuvole senza acqua sballottate dal vento v.12 (Instabili);
- Alberi d’autunno senza frutto, due volte morti, sradicati v.12 (Infruttuosi);
- Onde furiose del mare, schiumanti brutture v.13 (Violenti);
- Stelle erranti, a cui è riservata l’oscurità delle tenebre in eterno v.13 (Morti).
- Le loro responsabilità
“Anche per costoro profetizzò Enoc…”. Con questa espressione, Giuda desidera adesso fare un elenco oscuro delle loro responsabilità:
- Compiono opere malvagie, in opposizione a Dio v.15;
- Disprezzano il Signore con il loro comportamento e il loro parlare v.15;
- Mormoratori e scontenti di tutto, camminando secondo le loro passioni v.16;
- Utilizzano parole gonfie, bugiarde ricorrendo spesso all’adulazione per interesse personale v.16.
Anche per costoro verrà il momento del Giudizio v.15 (II Tess.1:7-10). Dio ci aiuti a tenerci lontani da ogni forma di empietà (Tito 2:12).
Gioacchino Caltagirone
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