Epistola di GIUDA: cap. 7


Saluto conclusivo: vittoria sull’apostasia (vv.24,25)

    La conclusione di questa entusiasmante epistola si chiude con un inno di lode e di esaltazione a Dio, rivelando lo spirito con cui il vero cristiano deve operare. Il compito di “combattere strenuamente per la fede trasmessa ai santi una volta per sempre” è molto impegnativo, v’è un notevole dispendio di energie, è un servizio logorante perché richiede una continua vigilanza sulla propria vita e condotta, ma il credente riporterà la vittoria, riuscirà in questa ardua impresa perché ha imparato a lodare il Signore. La lode infatti, mette forza nella nostra vita, rinvigorisce lo spirito, rinnova la mente, fortifica l’anima e dona vittoria al credente (II Cron.20:12,15-22). Lo scrittore in questi versi risponde ad una domanda non esplicitamente espressa: “ma chi ci libererà dagli apostati e dall’apostasia” e con gran voce arriva la risposta: “A Colui che può preservarci da ogni caduta”. La vittoria sull’apostasia, sullo sviamento spirituale si trova in Gesù, Egli infatti è l’Unico che può preservare i credenti da ogni caduta. Giuda in questa lode a Dio ricorda alcune importanti verità.
  1. RICORDA CHI È IL NOSTRO DIO V.24
    Giuda ricorda ai suoi lettori prima di chiudere l’epistola chi è il nostro Dio. Ricorda ai destinatari e a noi stasera le Sue qualità, la Sua opera per noi, le Sue benedette caratteristiche. Egli infatti è:
    • Il Potente. Il nostro Dio è potente (Luca 1:69; 24:19). Quando usiamo questo termine vogliamo dire che Egli è capace, potente appunto di compiere ogni cosa. Egli manifesta la Sua potenza nel:
      • Creare tutte le cose (Gen. 1:1; Giov. 1:1-5);
      • Salvare (Giov.3:7,8);
      • Guarire (Luca 8:46);
      • Battezzare con lo Spirito Santo (Atti 2:1-5);
      • Rivelare i segreti del cuore (Dan.5:24-28; 2:27,28);
      • Fare risuscitare i morti in Cristo (Ebrei 11:19);
      • Scacciare i demoni (Mt.12:22).
    • Colui che preserva i Suoi figli. La potenza di Dio è tale da permetterci di non vacillare. Anche se i falsi maestri sono numerosi, sparsi dappertutto e molto pericolosi, Dio può preservarci da ogni caduta se rimaniamo uniti a Lui e alla Sua benedetta Parola (I Cor.10:13). Egli ci preserva i Suoi (Salmo 31:23; 68:20; 116:8; Apoc.3:10; Giov.17:15);
    • Colui che li fa comparire dinanzi a Lui. Nell’epistola ai Colossesi capitolo 1 verso 22, Paolo dice che Dio ha riconciliati con sé i credenti “per farli comparire davanti a sé santi e immacolati e irreprensibili” quando il Signore verrà con la Sua gloria (Luca 9:26). Tutti coloro che compariremo davanti a Cristo nella Sua gloria lo faremo con giubilo perché giunti finalmente al porto desiderato;
    • Colui che opera in noi. Il termine “Irreprensibile” indica uno stato spirituale acquisito è non una attitudine innata nell’uomo. Infatti il termine preso in esame indica proprio la conclusione di un’opera. La Bibbia ci ricorda che l’essere irreprensibile, cioè perfetto e senza peccato, sarà appunto la condizione finale del credente quando vedrà Cristo faccia a faccia con il corpo glorificato (I Giov.3:2).
  2. RICORDA CHE SOLO A LUI DEVE ANDARE TUTTA LA NOSTRA LODE V.25
    Giuda conclude la lettera indicando ai suoi destinatari chi deve essere rivolta la lode del credente:
    • Il riconoscimento della Sua divinità: “All’Iddio unico”. Questo riconoscimento deve produrre in noi la consapevolezza che Egli è sovrano in ogni cosa. Egli è unico in saggezza (Rom.16:27). Nessuno può competere con Lui, Egli continua ad essere l’Iddio Unico del Suo popolo;
    • Il riconoscimento della Sua opera: “nostro Salvatore…nostro Signore”. Giuda vuole ricordare ai suoi lettori che Colui che dona la vittoria sull’apostasia spirituale è Dio che per mezzo di Gesù è diventato il nostro Salvatore e Signore;
    • Il riconoscimento di una giusta devozione: a questo Dio devono essere riconosciute la “gloria, maestà, forza e potere”.
  3. La mia preghiera a Dio è che ciascuno di noi possa, dopo questo studio su l’epistola di Giuda, comprendere la necessità di “combattere strenuamente per la fede” che è stata tramandata ai santi. Difendendola e proteggendola dai falsi maestri che cercano di mutare la Verità rivelata seducendo se fosse possibile anche i più fedeli. Dio aiuti ciascuno di noi, a realizzare questa Parola nella nostra vita alfin di vedere Cristo speranza di gloria riprodotto in ciascun di noi.

    Gioacchino Caltagirone

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