Epistola di TITO: cap. 3


Le opposizioni che deve affrontare un servo fedele

    “Poiché vi son molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca; uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto guadagno. Uno dei loro, un loro proprio profeta, disse: "I Cretesi son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri". Questa testimonianza è verace. Riprendili perciò severamente, affinché siano sani nella fede, non dando retta a favole giudaiche né a comandamenti d'uomini che voltan le spalle alla verità. Tutto è puro per quelli che son puri; ma per i contaminati ed increduli niente è puro; anzi, tanto la mente che la coscienza loro son contaminate. Fanno professione di conoscere Iddio; ma lo rinnegano con le loro opere, essendo abominevoli, e ribelli, e incapaci di qualsiasi opera buona”. (1:10-16).
    Una delle maggiori responsabilità di Tito, nel vigilare sulle chiese di Creta, era prepararle ad opporsi ai falsi insegnamenti e alla vita scandalosa di certi conduttori. I servi di Dio nel servizio al Signore devono necessariamente affrontare delle opposizioni, delle ostilità contro la loro stessa persona e soprattutto devono combattere per difendere il puro evangelo di Cristo dalle false ideologie presenti nel mondo. La Bibbia ci incoraggia a guardare il Signore (Ebrei 12:3). L’imperativo “considerate” vuol dire pensare comparando, ed evidenzia una presa di coscienza, farsi un’idea per mezzo di un paragone. Infatti la stessa versione della Bibbia usata in precedenza traduce: “Infatti ripensate a Colui che ha sofferto in se stesso sifatta contraddizione, da parte di peccatori…”. Un’altra versione importante riporta: “Riflettete perciò su colui che ha sopportato una così grande ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori…” ¹. Cristo è l’esempio supremo di ubbidienza al Padre attraverso la sofferenza. Egli affrontò “l’ostilità” stessa termine che usò Simeone quando disse: “…Ecco, questi è posto a caduta ed a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione (e a te stessa una spada trapasserà l'anima), affinché i pensieri di molti cuori siano rivelati” (Luca 2:34). L’espressione utilizzata da Simeone evidenzia non soltanto le ostilità verbali che Cristo dovette subire, ma sottolinea una dimensione più ampia, vale a dire il ripudio d’Israele, l’odio, l’animosità, l’avversione, l’inimicizia, la malevolenza e la conseguente crocifissione del Messia. Molto spesso siamo concentrati su noi stessi, sui nostri problemi e sulle nostre difficoltà relative al ministero cristiano e ci perdiamo d’animo, dimenticando che tutti coloro che vogliono vivere pienamente la vita di Cristo dovranno subire le stesse opposizioni che Cristo dovette affrontare (II Tim.3:12; Gal.6:17; Col.1:24). Ma credo che tutti noi stasera, servi del Signore avvertiamo l’urgente bisogno di riflettere, considerare e pensare alla Persona gloriosa del Salvatore. Consideriamo insieme…
  1. DESCRIZIONE DEGLI UOMINI AI QUALI BISOGNA CHIUDERE LA BOCCA
    Nella descrizione dei falsi dottori che dovevano essere smascherati e allontanati dalle chiese, l’apostolo mette in evidenza alcune tragiche verità.
    1. La loro proliferazione. “Infatti vi sono molti…” (1:10a). Il fatto che vi fossero molti falsi insegnanti nelle chiese di Creta rendeva ancora più urgente la necessità che Tito li combattesse. Tito, per quanto coscienzioso e persuasivo potesse essere, non avrebbe trovato, da solo, il tempo di affrontare il crescente numero di eretici e apostati. La maggioranza dei credenti di quelle chiese erano convertiti e, quindi, poco preparati a difendersi contro le false dottrine. Paolo aveva fatto le stesse raccomandazioni a Timoteo (I Tim.4:1,2). Anche Pietro avvertiva le chiese su questa triste realtà (II Pietro 2:1-3). Il più grande pericolo spirituale viene sempre dall’interno della chiesa (Rom.16:17,18; Atti 20:29,30; Gal.1:8);
    2. Il loro comportamento. “…ribelli, ciarloni e seduttori delle menti, specialmente tra quelli della circoncisione”. Primo: i falsi insegnanti di Creta erano ribelli, come sempre succede a tali individui. Si tratta di persone rivoltosi spirituali e morali, nemici di Dio, della Sua verità e del Suo popolo. Anche quando la loro dottrina sbagliata e la loro immoralità viene scoperta, sono inclini a sfidare la correzione e la disciplina della vera chiesa. Secondo: questi falsi insegnanti erano ciarloni. Il loro modo di esprimersi è spesso accattivante e persuasivo. Le loro parole melliflue nascondono insincerità e inganno. Terzo: : quei falsi insegnanti erano seduttori delle menti. Questi uomini celano i loro inganni sotto una terminologia biblica (II Tim.4:3,4; I Tim.41,2). Dio odia la menzogna e l’inganno (Zacc.8:17; Mal.3:5; Ger.14:14; 23:2,21,32);
    3. Il loro effetto. “…ai quali bisogna chiudere la bocca; uomini che sconvolgono intere famiglie, insegnando cose che non dovrebbero” (1:11a). Da questo verso sembra di capire che questi eretici non diffondessero i loro insegnamenti durante le riunioni di culto, ma nelle case della gente. Paolo mise in guardia Timoteo contro individui immorali ed empi che entrando nelle case sconvolgono intere famiglie (II Tim.3:6; 2:14,16; II).;
    4. Il loro movente. “…per amore di un guadagno disonesto” (1:11b). Ad eccezione, forse, di alcuni fanatici, i falsi insegnanti procedono nella loro opera di distruzione per amore di un guadagno disonesto, vale a dire “profitti illeciti” (I Tim.6:4,5; I Pietro 5:2);
    5. Il loro carattere. “Uno di loro, proprio un loro profeta, disse: “i Cretesi sono sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri questa testimonianza è vera” (1:12,13). Si trattava di Epimenide², probabilmente ha esagerato, ma in sostanza aveva colto nel segno. I cretesi oltre ad essere reputati bugiardi erano anche conosciuti come male bestie e ventri pigri.. l’idea dietro all’espressione “male bestie” e “ventri pigri” è un comportamento simile a quello degli animali selvatici, che vivono unicamente per soddisfare appetiti e passioni carnali. Erano anche persone che odiavano lavorare , ma amavano mangiare. Erano sregolati, avidi, corrotti, troppo nutriti e forse in cattive condizioni fisiche. Paolo affermava che la testimonianza del poeta, vecchia di seicento anni, era ancora vera.
  2. COME BISOGNA REAGIRE AGLI UOMINI AI QUALI BISOGNA CHIUDERE LA BOCCA
    I versi 13 e 14 sottolineano il fatto che Tito doveva assolutamente ed immediatamente affrontare le dottrine eretiche e la vita impura e peccaminosa dei falsi insegnati.
    1. Riprendili. A causa dell’estremo pericolo spirituale che questi uomini avrebbero rappresentato, se avessero contagiato la chiesa, Paolo ordina a Tito di riprenderli severamente. Severamente traduce un termine che indica l’azione del “tagliare”. La riprensione doveva tagliare penetrando a fondo implacabilmente (II Tim. 4:2), cercando di usare sempre misericordia (II Tim.2:24,25; II Cor.13:10);
    2. Respingili. L’espressione “diano retta” suggerisce i concetti di attenzione e impegno, in questo caso nei confronti dell’errore. Il rifiuto del compromesso è richiesto a tutti i conduttori di chiesa (II Cor.6:14-18). L’unione con chi insegna o pratica una qualsiasi forma di falsa religione non può che generare il male: questo è proprio ciò che facevano i credenti di Corinto (I Cor.10:20,21). Il fatto che i falsi insegnanti nelle chiese di Creta siano identificati come uomini che voltano le spalle alla verità, indica che essi un tempo avevano conosciuto e accettato la verità, ma che, dopo averla conosciuta, l’avevano respinta, sostituendola con miti, precetti e tradizioni umane, ispirati da satana.
  3. VALUTAZIONE DEGLI UOMINI AI QUALI BISOGNA CHIUDERE LA BOCCA
    Nei versi 15 e 16 Paolo considera la vita dei falsi insegnanti dal punto di vista interiore e la scopre corrotta. Poi, considera la loro vita esteriore e la scopre ipocrita e dissoluta.
    1. La loro vita interiore. (Luca 11:37-41). Questo passo indica che quando un individuo è puro di cuore e di mente, ogni suo punto di vista sarà puro su tutto e tale purezza interiore produrrà sempre purezza esteriore. Paolo osserva che per i contaminati e gli increduli niente è puro, né può essere puro, perché sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure (Matteo 15:11; 16-20). Una persona è contaminata dal peccato che è nel suo cuore e nella sua mente, non dalle cose che tocca o mangia (Col.2:20-23; I Tim.4:4,5);
    2. La loro vita esteriore. Con il loro modo di vivere, gli increduli, in genere, mettono a nudo la loro incredulità. Professano di servire Dio con le parole, ma lo rinnegano con i fatti (II Tim.3:5). Questo è quanto precisamente insegnava Gesù, quando diceva dei falsi insegnanti: “li riconoscerete dai loro frutti” (Matteo 7:16).

    (¹) Il Nuovo Testamento puro Testo, senza note o interpretazioni teologici ed ecclesiastiche. Ed. Lanterna.

    (²) Epimenide era un greco, uomo di profonda cultura, vissuto nel VI secolo a.C, e considerato nei tempi antichi uno dei sette grandi savi della Grecia. Nativo di Creta.

    Gioacchino Caltagirone

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