IL VENTO: la potenza dello Spirito Santo

“Allora egli mi disse: «Profetizza allo Spirito, profetizza figlio d'uomo, e di' allo Spirito: Così parla il Signore, DIO: "Vieni dai quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, e fa' che rivivano!"». Io profetizzai, come egli mi aveva comandato, e lo Spirito entrò in essi: tornarono alla vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, grandissimo”. (Ezechiele 37:9,10)


È paradossale, ma vera, l'affermazione di un famoso teologo protestante che nel suo commento all'epistola ai Romani ha affermato: «Dello Spirito Santo è impossibile parlarne, impossibile tacere!». La terza Persona della Trinità non è un fantasma inafferrabile, non è una realtà evanescente, né una forza misteriosa, indecifrabile. Tutt'altro! È una Persona divina, presente e molto dinamica! (Giov. 14:16-26; 14:18; 17:21-23). È Dio eterno, infinito, onnipotente, della stessa sostanza del Padre e del Figlio. Lo Spirito Santo agisce, rimanendo nell'ombra, si dedica a radicali trasformazioni di cuori, senza rendersi mai visibile, compie azioni misteriose, incessanti e sempre nuove in ogni uomo, senza farsi notare. Ed è precisamente questo Suo agire discreto nell'intimo dell'uomo che determina in noi il vivo desiderio di sapere di più di Lui, di conoscerLo meglio. Ovviamente la via migliore da percorrere in questa affascinante ricerca è partire proprio dai simboli biblici che descrivono le molteplici azioni dello Spirito Santo per poter risalire così alla Sua gloriosa Persona. Il significato del termine. In ebraico spirito è “ruach” ed indica il soffiare del vento. In greco il termine è “pneuma” che significa spirito, vento, respiro, spirare, soffiare, soffio, esalare, soffiare forte, ispirato da Dio, spirituale. Dunque, il vento simboleggia l’azione dello Spirito Santo ed indica la Sua opera misteriosa, penetrante, vivificante e purificatrice.

  1. IL VENTO: LA NUOVA NASCITÀ
    “ Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito”. (Giov.3:7,8). Gesù nel dialogo notturno con Nicodemo, un capo dei giudei, si era riferito al vento per annunciargli una nuova nascita dall'Alto: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito” (Gv 3:7-8). Ebbene, come il vento esiste e lo si avverte negli effetti, anche se è inspiegabile, così è dello Spirito: esiste e opera, benché resti misteriosa la sua esistenza e la sua attività. Il vento che soffia dall'Alto, dal Cielo, da Dio, non lo si vede, ma si fa sentire. Non ha un volto da offrire alla visione, ma fa avvertire la sua presenza: è una forza che afferra tutta la persona, è un fuoco che riscalda e illumina "dentro", è un impulso irresistibile che parte dal più profondo e investe vita, lavoro, aspirazioni e progetti. La sua azione segreta e discreta si manifesta nelle ispirazioni, nelle illuminazioni improvvise, negli eroismi di carità, nella forza di svincolarci dalla stretta delle numerose schiavitù del male, della paura, del conformismo e ci fa risultare persone nuove, coraggiose, ricche di slanci e di creatività.
    La Parola ci viene in aiuto descrivendo la rigenerazione (quell’aspetto della salvezza che ci fa diventare figli di Dio, nuove creature, introducendoci di diritto nella Sua famiglia) (Giov.1:12-13) come:
    1. una nuova nascita ottenuta per fede (I Giov. 5:1); spirituale (Giov.1:12-13); una nuova natura spirituale (Giov.3:7);
    2. una purificazione (Tito 3:5);
    3. una creazione interiore, rinnovati per mezzo dello Spirito Santo (II Cor.5:17; Gal.6:15);
    4. una vivificazione innanzitutto nello spirito umano che era morto (Efes.2:1,5); indica pure la cancellazione dei peccati (Col.2:13-14), e infine indica anche una metamorfosi spirituale, arrivare all’immagine del Cristo (Col.3:10);
    5. una resurrezione , risuscitati con Cristo (Efes.2:5-6);
    6. Una traslazione trasportati dalle tenebre alla luce (Col.1:13).
  2. IL VENTO: LA PENTECOSTE
    “Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov'essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi”. (Atti 2:2,3). Desidero far notare che in Giovanni 20:22 Gesù disse: “Ricevete lo Spirito Santo”. Nel giorno della Pentecoste invece ci viene detto che: “…furono tutti ripieni di Spirito Santo…”. Sono due cose diverse, ricevere ed essere ripieni. L’immagine di Gesù che soffia sui discepoli richiama l’opera di Dio, quando Egli creò Adamo (Gen.2:7); questo soffio emanato sui discepoli dopo la resurrezione non è altro che la nuova nascita. Questa ricezione dello Spirito Santo fu un’anticipazione della Pentecoste, giorno in cui essi furono ripieni per affrontare con franchezza il mandato della predicazione. Ricevere vuol dire, accogliere, accettare, prendere ciò che viene dato, consegnato, inviato, somministrato o conferito con solennità. In un secondo tempo il credente deve essere riempito. Riempito vuol dire essere del tutto ripieno. In diverse occasioni il cristiano viene invitato ad essere ripieno perché le peripezie della vita portano a non essere traboccanti (Atti 4:31; 2:4; 10:44-47; 13:52; Ef.5:18). Se da un lato la Pentecoste fu per i discepoli l’adempimento della Promessa del Padre ricevuta tramite Cristo, il messaggio predicato da Pietro (Atti 2:38,39) fu, d’altro canto, l’annuncio che la promessa era valida per quanti sarebbero venuti a Cristo da quel momento in poi. L’effusione dello Spirito Santo a Pentecoste fu dunque solo l’inizio.
    1. L’attualità. Il battesimo è ancora attuale (Atti 2:39). La promessa del battesimo nello Spirito Santo non si esaurì con la manifestazione del giorno di Pentecoste, e neppure con quelle successive, ma è ancora attuale, valida per tutte le generazioni di credenti, fino al ritorno del Signore. Il battesimo nello Spirito Santo è ancora un dono di Dio e lo si riceve soltanto tramite la preghiera (Mt.21:22; Giac.1:16,17);
    2. Lo scopo. Il battesimo nello Spirito Santo si prefigge uno scopo. Gesù nell’ordinare ai discepoli di rimanere a Gerusalemme, specificò anche che sarebbero dovuti rimanere lì fino a quando non fossero stati “rivestiti di potenza dall’alto” (Lc.24:49). Solo con quella potenza avrebbero potuto portare a termine la loro missione. L’esperienza del battesimo nello Spirito Santo, infatti, conferisce al credente la potenza necessaria per annunciare tutto l’Evangelo al mondo, per vivere una vita di progressiva santificazione e per ubbidire a tutta la verità rivelata nelle Sacre Scritture.
  3. IL VENTO: IL RISVEGLIO
    “Allora egli mi disse: «Profetizza allo Spirito, profetizza figlio d'uomo, e di' allo Spirito: Così parla il Signore, DIO: "Vieni dai quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, e fa' che rivivano!” (Ezechiele 37:9).
    I versetti da 1 a 14 rappresentano una nuova visione. Il Signore mostra al Suo servo una valle piena di ossa secche, figura queste di una nazione, quella d’Israele morta, senza vita dispersa e sbiadita cui solo Dio può restituire la vera vita e concedere loro la grazia del risveglio.
    Si usa il termine “risveglio” in tanti modi”. Alcuni dicono: “È l’opera dello Spirito Santo” altri affermano: “È un movimento di Dio”. Altri ancora dichiarano che il risveglio è “Dio che entra nella società”. Un famoso predicatore dell’800, in un suo sermone sul risveglio, affermò: “il Risveglio è quando Dio riporta la Sua Chiesa al primo amore”.
    Basta con le definizioni! Il risveglio è VITA! È il meglio di Dio messo a nostra disposizione. Vorrei citare cinque caratteristiche principali che diventano evidenti quando c’è un vero risveglio fra il popolo di Dio:
    1. L’amore. Quando un credente vive la vera vita di Cristo, tutto il suo essere viene trasformato, rinnovato e l’amore di Dio prende il posto dell’odio, della prevaricazione, dell’indifferenza. Il credente viene animato da un amore straordinario per Dio e per le altre persone (I Cor.13);
    2. L’umiltà. La Scrittura presenta l'umiltà come una caratteristica del vero credente ( Ef. 4:1,2 ; 1 Pt 5:5). L'umiltà è quella virtù cristiana grazie alla quale si è in grado di riconoscere sia i propri limiti sia le proprie qualità dando, per queste ultime, tutta la gloria a Dio (I Cor 4:7). Il vero cristiano sa di essere " un tizzone scampato dal fuoco " e, riconoscendo i propri limiti, è consapevole che non ha nulla di cui gloriarsi se non nel Signore (2 Co 10:17, 18 ) : siamo stati perdonati e giustificati in virtù del sacrificio di Cristo e non perché siamo migliori di altri (Ro11:20; Gal 6:3,4);
    3. La fede. Dio dona ai Suoi, grazie al risveglio prodotto dalla potenza della Sua Parola una fede certa, che permette ai credenti di vivere in modo perseverante nella potenza soprannaturale di Dio. La fede opera mediante l’amore;
    4. La santità. Il vero risveglio produce santità di vita. Un modo di vivere pronto al sacrificio per la causa del Regno di Dio. Una vita spesa in piena santità con il vivo desiderio di vedere altri salvati da Dio;
    5. La preghiera. Non è possibile camminare vicini a Dio e realizzare un potente risveglio se non si prega (Giac.5:16; Atti 1:14; 2:42).

Gioacchino Caltagirone

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